"Ed ecco la mia vita
Giunta sino all’orlo
Come un vaso d’alabastro
Infrango innanzi a Te
"

Boris Pasternák

Un Hotel, un mondo. Con l’aroma di un caffè

Seduta ad un tavolino di un bar con un amico riapparso dopo anni, si discuteva di un recente pronunciamento fatto in alto loco: esiste il diavolo.
In contemporanea rilevavamo, però, che non più tardi di qualche giorno fa, sempre dall’alto loco -tramite terzi, in questo caso- si rendeva noto che l’inferno non esiste.

Una data di ieri, oggi

11/08/’07
Paris

Una cartolina dimenticata in un vecchio cassetto da colei, ormai sposata e ben lontana di qua, alla quale era indirizzata; una data, quella di un’estate di ben undici anni fa; una località di provenienza, “Paris”, scritta in lingua, chissà perché, dall’inviante, che poi ero io.
Trovata la cartolina, trovata una lontananza.

Quando cantare diventa un problema

Tanti ‘problemi’ della questione religiosa e di fede contemporanea, della sua attuale miseria, andrebbero forse riletti alla luce di alcuni ‘abbandoni’ del Bello.
Con ‘abbandoni del Bello’ intendo quei passaggi impercettibili, pressocchè anonimi, accaduti avendo di mira il contrario di ciò che hanno poi prodotto.

Puntini

La coppia giovane e indubbiamente occidentale, entra e si avvicina.
Nonostante la postazione da me accuratamente scelta da tempo, per tentare di seguire una Messa, la domenica, meno stile intrattenimento possibile, sia piuttosto nascosta, ecco che la coppia giovane, occidentale e con piccolina invece dai tratti somatici innegabilmente orientali al seguito, si sceglie la panca esattamente davanti alla mia.

Quarant'anni fa

Quarant’anni fa, all’ora di pranzo, il Tg comunicava il rapimento di Aldo Moro.
Studiavo dietro la mia scrivania e l’idea era quella di pensare al tal esame da dare entro breve in Università.

L’Asino del Tuo Nemico

La triplice congiuntura elezioni e loro risultato (per me buono), ’festa della donna’ (per me superflua se la donna è veramente ‘come noi’) e Quaresima, mi ha costretto a riconoscere alcuni paradossi, uno dentro l’altro.
Li esprimo mescolando i concetti.

Stato di Quiete

Fuori sta nevicando e -per quanto la latitudine resti quella di una città mediterranea- con un libro di Tolstoj davanti, osservando dalla finestra tutto questo bianco gelido manto, facilmente ti senti trasportata nella lontana Russia.
Sei, inevitabilmente  lì, in mezzo alla distesa immota e candida che sicuramente, in questo momento, ammanta Tula e Jasnàja Poljana.

Quando si Torna

Tornando ieri da un  viaggio, anch’io,  come altri circa quattrocentomila viaggiatori al giorno, ho varcato l’androne della Stazione Centrale di Milano.
Sulla mia/nostra testa, sospesa ormai da 8 anni, la piramide dedicata a Santa Francesca Cabrini.