"Ed ecco la mia vita
Giunta sino all’orlo
Come un vaso d’alabastro
Infrango innanzi a Te"
Boris Pasternák
Un cappuccino come tanti bevuti nei bar, per esempio di casa tua, a Milano, acquista subito un tono di stupefacente bellezza e commozione se bevuto, per esempio, in un container - prefabbricato dal tono vagamente tirolese, però, a Norcia. Più precisamente nelle ‘casine di legno fuori delle mura’ dove - come indicato da cartelli e cartelloni sparsi in città sulle rovine “ci siamo trasferiti causa terremoto”.
Non penso proprio che Leonardo Sciascia abbia mai conosciuto personalmente, ovvero si sia mai intrattenuto a disquisire su questioni liturgiche con i Cardinali Ottaviani e Bacci.
Nel corso dei traslochi - dovendo rimettere a posto le cose strappate dal loro naturale contesto dentro cui, ormai, si riconoscevano - capita di imbattersi in scatole e scatoloni di fotografie.
Talora, improvvisamente, una cosa bella con cui ci stiamo impegnando, avventurosamente o meno, ma con passione, si trasforma per chissà quale strana magia, nell'opposto esatto di quanto credevamo di stare avendo tra le nostre mani.
Era una domenica mattina ed io - come al solito - mi accingevo a partecipare alla Messa delle 8, e - come al solito - mi attendevo una ormai consueta celebrazione per persone anziane o deluse dalla vita.
Molto colpita dalla consueta precisione e acutezza di giudizio di Gotti Tedeschi, desidero riproporre stralci di una sua recente intervista concessa a Samuele Ceccotti.
(di Edward Pentin)
"Alla Conferenza del Cairo su ‘Popolazione e sviluppo ’ (1994) e, poi, in quella di Pechino sulla donna (1995) il presidente della delegazione della Santa Sede, card. Martino, Osservatore permanente all’ONU, portava avanti una linea di netta opposizione alle direttive ONU, allora ampiamente sostenute da USA e Unione Europea.
“Né più nel cor mi parlerà lo spirito
delle vergini Muse e dell’amore
unico spirto a mia vita raminga”
Foscolo, I sepolcri
Secondo un servizio trasmesso su Focus TV sussiste un grosso problema ora che, importandoli dall’Europa del Nord, un trio di bufali verrà ‘costretto’ ad essere libero in un territorio scelto ad hoc sui Carpazi.
Non sapendo se questa sarà una Fase due o un ritorno a Fasi meno uno addirittura, lo scoraggiamento cammina fianco a fianco della legittima esultanza per avere ricevuto il ‘condono’ dai domiciliari.
Lunedì 27, quando questo ‘articoletto’ uscirà sulla home page, anch'io sarò uscita.
Di casa. Dopo due mesi esatti.
La madre stava per morire.
Se Pirandello non parlava della sua propria, ma di quella del protagonista della sua novella, pochissimo cambiava.
Ma Cristo è veramente risorto.
Dedico la home page della settimana di Pasqua per ricordare e riflettere - attraverso uno scritto di Stefano Fontana - su una personalità particolarmente importante tra quanti hanno creduto e testimoniato che ‘Cristo è veramente risorto’.
Il breve spazio concesso per arraffarsi un po’ di sole (almeno per coloro i quali - come me - non dispongono di terrazzi con affaccio sud) è sufficiente per accorgersi che il cielo è splendido, col suo azzurro soffuso di letizia: è, infatti, Primavera.
Basta un articoletto in fondo pagina di un giornale che - come tanti altri reclusi di oggi - ti compri per ‘evadere’ dal recinto casalingo in cui - non essendo neppure casa tua - ti sei venuta a trovare e, di colpo, anziché attraverso una banale finestra, l’evasione ti risucchia in un vortice profondo.
Voglio premettere a tutto quanto posso aver ‘inventato’ questa settimana per la home page, la mia scoperta.
Il titolo scelto altro non è che un prestito, che mi prendo la libertà di concedermi, dal titolo di un piccolo libretto edito nel 1987.
Un pensiero in questi giorni alle persone fragili. Può essere un fratello o il figlio di un'amica in comunità terapeutica, le visite nelle quali sono state sospese. E può essere la mitica fascia over... l’anagrafica dei cui morti, secondo i media, dovrebbe rallegrarci.
Non ho nessuno/a parente e/o amico in quel di Codogno.
E nemmeno in quella che viene definita la zona rossa.
L’ignoranza non è quella di chi ha poche nozioni.
L’ignoranza è quella di chi si ostina a ritenere che oltre le proprie poche nozioni, altro non ci sia.
Quando ancora andavo a sciare, e fin dai primissimi tempi, la cosa che più mi piaceva - oltre a saltare le cunette - era il dérapage con cui, non solo spruzzavo neve a destra e manca imbiancando mia madre in ansia a fondo pista, ma intervenivo sulla monotonia della direzione imposta dall’ovvietà del piano inclinato.
Tra le bancarelle che ogni mese si espandono sotto casa, questa volta troneggia una bella porcellana raffigurante un viso di pagliaccio.
C’era un tramonto di quelli che spesso - almeno qui - si vedono belli.
Qualche volta, per caso, ci accade di “assistere alla nostra assenza”.
di Costanza Miriano (dal suo blog, in data 29 novembre 2019)
Il titolo della nostra conferenza sono le minoranze creative.
Non mi ero mai resa conto quanto quei film, americani tutti basati sulla fuga dal Natale e che bollavo parto di puro nichilismo protestantico, cogliessero una drammatica verità sino a quando, uscendo di casa negli
ultimi giorni, non mi sono imbattuta per pomeriggi interi in un blocco forzoso della circolazione a causa di un Babbo Natale comodamente seduto davanti al portone.
Il vero Re pacifico, il Principe della pace, Colui che doveva insegnarla durante la vita e lasciarla in eredità dopo la morte, volle che la sua nascita fosse preceduta da quella pace universale in cui il mondo riposava sotto il regno di Augusto. «Se guardiamo la storia - nota san Girolamo - troviamo che in tutto il mondo dominò la discordia fino all'anno 28 di Cesare Augusto.
Alcuni si liberano del problema delle proprie azioni, delle scelte fatte e - soprattutto - degli esiti non proprio gratificanti di esse, semplicemente negandole. La negazione, non tanto di una cosa, di un errore, ma la negazione come stile di vita: negare che diventa come respirare.
Per gli Ambrosiani, con i quali ho celebrato il Natale per 41 anni della mia vita, è già Avvento.
Ci son tre donne a cui penso spesso soprattutto in questo buio mese dedicato ai morti, Novembre.
(…) In accordo col mio passato comincio con la Congregazione per la Dottrina della Fede, o meglio, col tema della FEDE.
Era pochi giorni fa che leggevo, senza riuscire a non tornarci su continuamente, quel passo di Apocalisse 5:
”E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e sul lato esterno, sigillato con sette sigilli.
Quando consegnerò le chiavi della mia adorata casa a chi verrà a porle i sigilli e togliermela per sempre, lei sarà bellissima.
In linea con quanto Pubblicato la settimana scorsa, e come possibile intelligente completamento, riportiamo un articolo di Vanzini apparso nell’Agosto 2002. Apparso sul bellissimo blog di Costanza Miriano
L’ultima volta in libreria, proprio accanto ad un improbabile volume nientemeno che di Marcione, esposto non tra i testi di antichità di erudizione ecclesiastica, ma spacciato come una golosa new entry (ed infatti ben si accostava a tutto il ciarpame criptoprotestantico dispiegato a piene mani da quella che un tempo era una libreria cattolica), avevo sbirciato tra le pagine di un testo dedicato alla comunicazione di Edoardo Lombardi Vallauri, ”La lingua disonesta”.
Entrare a comperare un libro nella libreria delle granitiche certezze e buona stampa della propria giovinezza, Vita e Pensiero in Università Cattolica, e non capire più che giorno è / che anno è / che posto è e soprattutto cosa diavolo sia successo nel breve (forse) volgere di tempo in cui hai avuto da fare con un po’ di questioni fastidiose e, perciò, tanto tempo per leggere e comperare libri non ne avevi...
XII ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI
Si torna dalle (tardive, quasi insperate) vacanze e, se esse sono finite, c’è qualcosa che, invece, non finisce mai.
(Dalle Memorie di un sacerdote di cent’anni fa)
Dall'alluvione del libero pensiero la figura del ‘seminarista’ è uscita salva ma non indenne: malconcia per molti e svisata più di qualsiasi altra figura sociale: cosicché ha aspetto di rudere, di residuo, di superstite dell’ancien règime.
Metà e più delle crisi - coniugali, familiari, esistenziali, sociali e politiche - sono frutto di narrazioni che non hanno una uguale linea narrativa.
“Si sta / come d’autunno sugli alberi / le foglie”, diceva il Poeta.
Riempire scatoloni, per ora destinati ad un magazzino, poi - una volta costretta ad uscire di casa - chissà, è cosa quanto più quantistica si possa immaginare.
UN DIO CHE NON HA NIENTE DA DIRE
SFIDA LE NOSTRE SPERANZE
Quando è morta come una forsennata, ho cercato tra le sue cose lettere, ricordi, fotografie che quanto più possibile me la facessero ricordare con il sorriso.
Dover traslocare ha i suoi vantaggi: si deve metter mano a un ‘infinità di cose raccolte e archiviate.
"quando tutto va in confusione più che mai si sente il bisogno di attaccarsi a qualcosa di vero, di importante, di bello, di santo.
Per questo esistono i ricordi”
Premesso che il mercoledì, giorno del 10% di sconto per gli over 60 in determinati supermarket, a Milano
Cioè oggi, Morgan, il cantante e attore televisivo, come da articolo sul quotidiano, lancia l’appello a picchettare sotto casa sua per impedirne il pignoramento.
Quando penso alla devastazione del concetto di famiglia, anche là dove vengono sbandierate le più romantiche ed emotivamente avvincenti spiegazioni di essa, quando si assiste alla notizia (tre volte in due giorni) di creature di due anni ammazzati a calci e botte dai rispettivi genitori perché piangendo li disturbavano, si sente con certezza che essere uomini e donne non significa più nulla.
“Un giorno credi di essere giusto
E di essere un grande uomo
In un altro ti svegli e devi
Cominciare da zero”.
La piccola Anna si stava risvegliando da uno dei suoi sonni di bambina di nemmeno due anni, dopo una intera giornata passata a digiuno o quasi per via di una bua al pancino.
“Le donne hanno una visione così limitata della vita, il loro orizzonte è così ristretto, i loro interessi così piccini”!
Già solo il nome - in così aperto contrasto delle sue acque, a quanto pare, purissime e limpide - lo rende estremamente simpatico.
Se - come dice Oscar Wilde - ogni uomo uccide ciò che ama, Signore che pendi dalla Croce e poi dicono Tu sia risorto, allora forse ti abbiamo amato troppo…
Dobbiamo certamente - se qualcuno ce ne fa domanda - mettere in luce il perché e il percome di determinate scelte.
“Mi devi aiutare a non essere così infelice quando devo essere più forte di lui”.
Il ‘lui’ in questione è il diavolo.
Mi sorge l’obbligo di dire almeno un piccolo grazie a tutti color (e non sono la sola Patrizia) che - a distanza di un anno dalla nascita di questo ‘sito/blog’ che dir si voglia, hanno dimostrato - non essendo Patrizia appunto, di seguirlo e frequentarlo.
Era in pigiama.
E - come non ha mancato di rilevare il solerte agente quando, con ben 150 altri colleghi, ha fatto irruzione nel ‘covo’ - si stava mangiando una pasta al sugo, ‘coi pistacchi’.
Ogni consigliere esalta il consiglio che dà, / ma c’è chi consiglia a proprio vantaggio. / Guardati da chi vuole darti consiglio /
Perplesso Freud si poneva una domanda: ”Che cosa vuole una donna”?
Questa domanda Melanie Klein non se la pone: per lei il desiderio femminile, più di ogni altro, se è ancora possibile, è dominato dall’angoscia.
In questo Tu avevi ragione.
Il segreto dell’esistenza umana infatti non sta soltanto nel vivere, ma in ciò per cui si vive.
Senza un concetto sicuro del fine per cui deve vivere, l’uomo non acconsentirà a vivere e si sopprimerà piuttosto che restare sulla terra, anche se intorno a lui non ci fossero che pani.
Su di un foglio strappato della Settimana Enigmistica datata 6 dicembre 2018, scoperta per caso oggi all’interno di un libro, ho trovato scritto quasi un grido disperato: “L’impossibilità di credere a una grandezza che non ci appartiene”.
Amando molto fotografare, sia pure con un banale cellulare, alcuni mi hanno ripetutamente intimato di aprire un profilo Istagram.
Giacomo Leopardi
Pensava - a dire il vero - di essere un cinese.
"Quando arriviamo a Milano, se mi addormento, mi sveglia per favore?"
La famiglia Bélier era costituita da quattro elementi: tre sordomuti ed una persona, la figlia maggiore, l’unica normalmente udente e parlante.
Natale 1922
“Ecco qua, cara mamma, sempre eguale, fedele di anno in anno, il saluto della nostra ora delle sei, l’ora in cui è nato Cristo.
Sul finire dell’anno 2018, fatidico cinquantenario - in più sedi e da più voci fatto oggetto di memoriali - di quello che - alla luce della tristezza dell’oggi, nonché delle discoteche dove si va a morire (anche se le balaustre non crollassero e le uscite di sicurezza funzionassero) - fu l’anno della nostra dissipazione, il 1968, ho pensato di aggiungermi, fanalino di coda, al vasto coro generale.
La mattina, mentre apro le finestre, spesso lo sguardo mi si imbatte in un paio di biciclette con i loro cerchioni arancio brillante, abbandonate sul marciapiede di fronte.
Quando anche l’ultimo dispiacere ha trafitto i tuoi non più giovani anni, ecco tuttavia che, ancora, può accaderti di prendere un ascensore.
Ho creato un leggero imbarazzo a quartetto che si era fermato all’uscita della Galleria Vittorio Emanuele.
“E anzi... senza Cristo e contro la Chiesa che insidiava e impediva il progresso umano e della patria, si poteva fare bene, e meglio”.
È di forse appena qualche giorno fa la notizia - battuta da pressocchè tutte le agenzie di stampa, almeno quelle del mondo civilizzato - della assoluzione dopo quasi 10 lunghissimi anni di una cristiana, Asia Bibi, pakistana ingiustamente accusata di blasfemia e condannata, nei primi gradi di giudizio, a morte per impiccagione.
Camminavo per una via del centro qualche mattina fa, quando mi sorpassa un terzetto: mamma, bambino per mano e amica della mamma.
È evidente che non va da nessuna parte.
Altrettanto evidente che nessuno lo aspetta.
(Benedetto XVI)
“L’avete visto bene il catenaccio”?
A mio padre piacevano i bisticci di parole e, per lui, scherzare era storpiare termini convenzionali con altri approssimativi, ma acusticamente simili a quelli veri sottintesi!
A noi interpretare e sciogliere l'enigma.
Una crede di stare facendosi un giretto in un grande magazzino, il più grande di Milano, e lì, tra scintillii di oggetti superflui quanto allettanti, lasciandosi trasportare dalla gente che si aggira carica di desideri inespressi in cerca di forma nella merce sciorinata a destra e manca, improvvisamente ti imbatti, invece, nel diavolo.
Si chiama mareggiata, ed è quando, soprattutto d’inverno, il mare ritorna quello che è: una forza della natura.
Tu, senza parere e senza pensare ci passeggi di fronte, ed ecco che d’un tratto ti accorgi che sul ritmo delle onde è in corso una sorta di concerto.
Ho cominciato a scorrere la rivista stampata dalla Comunità di recupero che avevo appena visitato, mentre - dopo due ore di macchina - stavo deglutendo un toast bruciacchiato in un bar.
Mi sono infervorata nella lettura e, mentre scorrevo i nomi degli elzeviristi, mi son ripromessa di scoprire presto anche la loro faccia, il loro sguardo.
“Aspetti… aspetti poi aspetti poi ti rompi”
Con queste lapidarie parole l’idraulico che ha chiuso alcune tubature tempo fa, a casa mia, e di cui ho il numero registrato affida il suo messaggio al proprio stato su Whatsapp.
E’ tornata Maristel.
Almeno, così ho capito che si chiama, la volta che glielo chiesi.
L’altra mattina presto, ero bloccata al semaforo col giornale in mano, aperto alla pagina incredibilmente liberatoria della Lettera/Denuncia di Monsignor Viganò, quando sento una vocina che mi apostrofa: ”Ciao”!
Pubblicità verità’?
Forse, per una volta tanto… Sì!
Questa immagine la incontro spesso da un po’ di tempo a questa parte, precisamente da quando mi sto trovando spesso ad attraversare il grande atrio della Stazione Centrale, piano biglietterie.
L’idraulico triste e il diamante che non brilla
Quando si parla di cosa è una cosa (per esempio una moglie, se sia un posacenere o altro) quando anche semplicemente ci attraversa la mente il dubbio su cosa abbiamo davanti, ecco che si sta spudoratamente, quanto irrimediabilmente, facendo metafisica.
Atto d'esistere, io & tu
Una cosa mi ha sempre colpito: tutto quello che non è NOI, ci disturba.
Meglio, ci spaventa, ci preoccupa proprio.
Claudia e la bellezza
Tu la conosci Claudia?
Vorrei proseguire ad esporre perché le “Conversazioni” di un anno fa sotto l’Equatore mi interessino e mi interessi condividere il fatto che mi interessino.
Per questa settimana mi ricollego a quanto inizialmente accennato.
Sotto l’Equatore si può andare per i motivi più disparati (villaggi turistici, safari, sfruttamento giacimenti minerari, installazioni di multinazionali che sfruttino il lavoro locale).
Scritto Giugno 2008
Ritrovato Giugno 20018
(Benedetto XVI indice anno Paolino)
Era un assolato pomeriggio di Luglio, qualche state fa in Sardegna.
Fronteggiavo un bianco muro di calce in quella che era la camera di mia figlia, allora depressa, così diceva.
“Vi scriviamo, sempre nel desiderio di portare conforto alla vostra carità.
Coloro che abitano in queste regioni sono tutti pagani.
(Dante,Paradiso 31)
E’ giunto Maggio, il mese delle rose.
Il mese tradizionalmente dedicato a Maria, primo fiore, come la rosa dopo il lungo Inverno, della nuova stagione della vita.
La vita in cui è divenuto presente e compagno del nostro nulla Gesù Cristo.
Passato qualche giorno dal verdetto, l’immagine di quella donna anziana, la madre, in un cimitero di provincia, china sulla tomba della figlia uccisa a 20 anni trent’un anni fa, intenta ad incollare con lo scotch una sentenza di Tribunale sulla lapide, non passa.
Non mi passa.
Colum Mac Cann, scrittore contemporaneo irlandese trapiantato in USA, mentre descrive il suo inoltrarsi nel Bronx alla ricerca del fratello che aveva lasciato l’Irlanda prima di lui, si sofferma a dare una certamente non calcolata, ma -da buon irlandese- inconsciamente metafisica, valutazione:
“Osservare per un po’ l’immondizia serve a capire l’esatta forma del vento”…