"Ed ecco la mia vita
Giunta sino all’orlo
Come un vaso d’alabastro
Infrango innanzi a Te
"

Boris Pasternák

E questa, in definitiva, è la Pasqua.
Il tempo che stiamo vivendo segnato dalla pandemia in atto e dagli inizi d’una crisi socioeconomica e politica che si preannuncia epocale, ci deve trovare, come cattolici, pronti e solidi nell'atteggiamento realista, di cui Antonino Livi nel corso della sua vita ci ha mostrato il valore.
Egli ha sempre insegnato come è grande la possibilità dischiusa dalla fede, quando questa sia vissuta senza cedimenti ad una versione illusoria, parodistica, per non dire narcolettica della fede.
Una fede incapace di parlare ormai di Speranza, la Speranza che salva, mentre si impegna ad   organizzare coreografie finalizzate a provocare emozioni e spinte volontaristiche ad ‘avere fiducia’.
Il cristianesimo che cessa di cercare e fondarsi sulla Verità, nel senso proprio di ragionevolezza della Fede, diviene mitologia.
Mitologia dalla varia finalità: consolatoria, parenetica, … analgesica.

 

(immagine: Lambert Sustris: Noli Me Tangere)